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Quando energia universale e spiritualità si fondono: il Reiki

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La cultura e le discipline orientali hanno sempre avuto un infinito fascino, ma per noi Occidentali diventa spesso difficile tradurre, secondo la logica cartesiana, l’idea di fondo di ogni disciplina o filosofia orientale, e cioè che esiste una strettissima correlazione tra ciò che si trova all’esterno di ogni uomo e ciò che si trova dentro ognuno di noi e soprattutto che corpo e mente non possono essere scissi uno dall’altro. “Mens sana in corpore sano” sentenziavano i latini, ma la realtà va ben oltre una semplice correlazione, siamo energia, la materia stessa è energia, e ciò è ben noto dalla famosa equazione di Einstein (E=mc2).

Il segreto secondo diverse discipline orientali sta nel raggiungere un equilibrio in cui l’energia può fluire liberamente in quel sistema complesso che è il corpo umano, attivare processi di auto guarigione e soprattutto portare una maggiore consapevolezza. Questa è un’importante premessa soprattutto nell’introdurre discipline che nel corso del tempo sono state offuscate da pregiudizi e false credenze, spesso rinforzate da chi in mala fede ha approfittato per trarne vantaggi economici, in barba alla sacralità e all’importanza di queste discipline.

E sì perché all’Oriente dobbiamo veramente tanto, soprattutto in un momento in cui ogni tipo di strumento di cura della persona, tradizionale o meno, sta tendendo verso una visione più olistica dell’individuo, che tiene conto della persona nella sua unicità e soprattutto nella sua interezza, senza considerarlo scisso dall’ambiente in cui è immerso, al quale è strettamente interconnesso.

In questo articolo voglio parlarvi del Reiki, meglio conosciuta come tecnica di guarigione e cura della persona, come gran parte di queste discipline le origini si perdono nell’antichità anche se molti considerano le sue origini legate al suo fondatore Mikao Usui, infatti quando il fondatore mise appunto il suo stile di Reiki, in Giappone ne esistevano almeno altri quattro e diversi lignaggi in altre zone dell’Asia.

Parlare di cura e guarigione in questi termini risulta molto complicato se associato a tecniche non legate alla medicina ufficiale, per questo motivo ritengo necessario fare qualche precisazione. Conviene infatti distaccarci  dalla nostra tradizionale idea di “cura” e “guarigione”, occorre andare oltre al semplice rimedio per far regredire o scomparire un sintomo o una malattia del corpo o della mente, cura e guarigione sono concetti che filosoficamente sono difficili da incarnare e occorre ampliarli, ci sono tantissimi modi di “guarire” e di “curare” ed è proprio questa confusione su questi concetti che ha rappresentato parte della sua sfortuna in Occidente.

Michela Sciallo
Michela Sciallo

Esso non si sostituisce alle cure tradizionali, né ha senso farlo, visto che parliamo di un discorso più sottile, le affianca, va ad aiutare la persona a sciogliere i blocchi e ad attivare le capacità che tutti noi abbiamo di autoguarirci, il nostro corpo e la nostra mente ne ha i mezzi, ma per qualche motivo questo processo si blocca, questo normale fluire, questo perfetto equilibrio si turba e allora ci serviamo dell’infinita energia che ci circonda per ristabilire questo fantastico equilibrio e permettere al corpo di “curare” sé stesso, in un senso più ampio di quello che noi intendiamo.

A tal proposito ho deciso di intervistare Michela Sciallo che da molti anni è operatrice olistica e master Reiki e quindi può aiutarci ad approfondire la materia parlandoci di come ha vissuto questa pratica, su sé stessa e sugli altri e a quali benefici può portare.

Ciao Michela puoi spiegarci cosa e’ il Reiki?

Il Reiki e’ una tecnica che aiuta i naturali processi di guarigione presenti in ogni persona, armonizzando e riportando  in equilibrio la propria energia  individuale con quella universale. L’energia rappresenta tutto. Il Reiki va a lavorare su più livelli di salute: fisica, psicoemotiva, relazionale e spirituale. È una tecnica olistica in quanto considera e si preoccupa della persona in tutta la sua interezza: corpo, mente e spirito. È un percorso non sempre facile.

Puoi dirci quando e come ti sei avvicinata al Reiki?

Sono  un’estetista e operatore olistico, pratico lo shiatsu e altre tipologie di massaggi, durante i trattamenti sentivo che avrei potuto dare molto di più attraverso le mie mani  essendo esse un canale di trasmissione. Nel 2012 mentre preparavo la presentazione del massaggio bioenergetico “Luce”  (da me strutturato), venni attivata al 1 livello di Reiki.

Esistono diverse scuole? O un’unica linea di pensiero e pratica?

Ne esistono diverse scuole e filosofie, quelle più conosciute sono: il Reiki occidentale diffuso dalla maestra Takata in America e il Reiki tradizionale giapponese . Tra le due scuole ci sono molte differenze, ma entrambe hanno in comune l’utilizzo dell’energia universale attraverso l’imposizione delle mani, il trattamento a distanza e il trattamento mentale. La scuola occidentale ha  tolto molte tecniche tradizionali e ne ha  aggiunte altre.

Dal punto di vista filosofico e degli scopi ultimi della disciplina, la scuola giapponese ha un approccio  principalmente spirituale, mentre quella occidentale si sofferma maggiormente sulla “guarigione” fisica.  Tengo a precisare che entrambi i casi quando il Reiki è fatto con il cuore porta notevoli benefici.

Cosa ti ha dato la pratica?

La pratica mi ha permesso di avviare un percorso interiore e spirituale.  Praticando  Reiki ho la possibilità di migliorarmi, e migliorare il rapporto con gli altri . Ho imparato ad ascoltarmi ed accogliere tutto con  più serenità. Il Reiki è un percorso spirituale individuale , una crescita interiore, un lavoro lento che ti porta a guardarti dentro per poter vedere, accogliere e trasformare nonché lasciare andare emozioni bloccate che non permettono un fluire corretto dell’energia che veicola nel nostro corpo, questi blocchi si traducono in sintomi fisici. 

Cosa ti ha dato insegnarlo?

Insegnare Reiki mi dà la possibilità di far conoscere questa meravigliosa pratica, insegno agli altri la conoscenza del nostro corpo gemello, quello energetico. Insegnare Reiki è diventare allievo del mio allievo, essere presente per chi vuole conoscere ed essere felice.

Puoi descriverci un momento emozionante legato a questa pratica?

Ogni volta che pratico Reiki è un momento emozionante, perché ogni cosa o persona ha la sua energia  in continuo movimento, dare Reiki vuol dire mettersi al servizio dell’universo, aprire il cuore per il beneficio di tutti gli esseri senzienti e per il proprio beneficio. Le emozioni più profonde le ho provate quando dono Reiki ai bambini.

Ci sono stati momenti bui e di crisi?

Durante  il percorso di crescita interiore e spirituale ho avuto dei momenti bui, quando si entra in contatto con la nostra anima e iniziamo ad ascoltarci vengono fuori emozioni bloccate, limiti, ego, paura si accoglie tutto questo per poi trasformarlo. Il Reiki con la sua semplicità mi ha molto aiutata e mi ha insegnato ad amarmi portando amore dentro di me dissolvendo molte barriere.

Ci sono parallelismi da te sperimentati con altre discipline o filosofie?

 Il Reiki può essere introdotto in altri trattamenti, essendo una  tecnica energetica. Può essere di apertura ad un trattamento olistico o di supporto durante un trattamento. Spesso lo integro in una sessione di shiatsu.

Quali differenze con altre discipline orientali?

Il Reiki è una tecnica di trasmissione energetica, l’operatore, attraverso la tecnica che gli viene insegnata, è in co-unione vibrazionale con l’energia Universale. Non viene fatto altro che appoggiare le mani dove c’è bisogno di portare energia e può essere praticato da tutti senza avere altre conoscenze in campo olistico. L’operatore deve per prima cosa praticare sulla propria persona, per poter migliorare la sua stessa frequenza energetica, attraverso gli auto trattamenti, quella energia che fluisce nel nostro corpo e fuori dal nostro corpo.

Perché una persona dovrebbe avvicinarsi al Reiki e con quale attitudine?

I propositi del Reiki sono quelli di migliorare la mente e il corpo attraverso la pratica, per cercare di vivere in salute e pace la vita di tutti i giorni, impegnarsi nella pratica del Reiki, nel coltivare ed accrescere la nostra spiritualità e tutto il nostro essere , cosi da raggiungere l’obbiettivo finale del metodo Reiki: l’assoluta pace interiore secondo le parole del Maestro Mikao Usui fondatore del Reiki “Aushin Ritsumei”. Infine il Reiki può essere praticato da tutti anche dai bambini.

Ci  sono delle applicazioni in ambito sanitario?

Il Reiki affianca la terapia convenzionale in numerosi centri ospedalieri di  tutto il mondo, soprattutto in molti centri statunitensi e in Canada. Anche in Italia associazioni e operatori volontari si offrono come affiancamento alle terapie convenzionali. Il Reiki sembra essere tra le più efficaci per il rilassamento e l’analgesia e per questo motivo viene proposto e praticato in alcune ASL del territorio italiano.

Ci sono progetti o idee che hai riguardo la diffusione di questa pratica?

Il progetto dell’associazione “Micali Benessere” è di portare la conoscenza delle tecniche finalizzate al “benessere” interiore anche ai ragazzi adolescenti, il percorso prevede tecniche di respirazione, rilassamento presa di coscienza del proprio corpo e delle proprie emozioni, la touch therapy per migliorare l’empatia, la fiducia nell’altro e la reciprocità. Con il Reiki i ragazzi sperimenteranno il silenzio, lo stare bene da soli, i propri talenti, l’accettare i propri limiti, l’operare nel mondo con serenità, secondo le proprie attitudini, accettandone l’essenza.

Volevo approfondire il discorso riguardo le nuove generazioni, quali benefici può portare in età evolutiva?

Il Reiki e’ una pratica adatta ai neonati e bambini molto piccoli, ma anche nel periodo successivo quello prescolare e scolare, aiuta il bambino nella fase della crescita che accompagna il suo sviluppo dai 4 ai 7anni. Rafforza l’autostima per affrontare tutti i piccoli e grandi problemi. Problemi di stanchezza e scarsa motivazione. Con il Reiki i bambini possono aiutarsi a gestire i loro traumi e provare a superarli con serenità ed equilibrio.

Quali possono essere le applicazioni pratiche nella nostra società?

Il Reiki può essere di aiuto o di supporto tramite associazioni e volontari in strutture private e pubbliche. Sono stati proposti progetti di Reiki per migliorare la qualità di vita nelle case per anziani, ed ha trovato una profonda utilità nel supporto di coloro che stanno cercando di uscire da dipendenze da droghe o alcool. In conclusione il Reiki è tutto ciò di cui abbiamo bisogno, perché tutto ciò di cui abbiamo bisogno è AMORE. L’energia arriva dall’Universo e l’amore e il potere di guarigione dell’universo aiuta e guida a sviluppare la nostra crescita spirituale. Il Reiki è CUORE!

E dopo le belle parole e la preziosa testimonianza di Michela volevo lasciarvi con un prezioso regalo di cui il maestro Mikao Usui ci ha resi partecipi, egli ci invita nell’iniziare e nel concludere una giornata a ricordare al nostro cuore e alla nostra anima quelli che sono conosciuti come i 5 principi del Reiki:

solo per oggi

  1. Non essere adirato
  2. Non essere preoccupato
  3. Sii grato
  4. Lavora su te stesso
  5. Sii gentile con tutte le creature

Ricordarlo a sé stessi quotidianamente lo trovo un prezioso regalo… 

Ilaria Tizzano

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